Si sono chiusi i battenti dell'Esposizione
Universale milanese. Quale sarà il destino del principale materiale
protagonista delle strutture di Expo?
I riflettori puntati su Expo per sei lunghi mesi
vissuti intensamente si sono definitivamente spenti e il bagno di folla
quotidiano si è dileguato lasciando il posto al rumore dei cantieri. Il
desiderio di tutti ora è quello di far si che larea anche in futuro continui a
ricoprire un ruolo di eccellenza.
Dei fasti di Expo rimarrà solo una manciata di strutture: Palazzo Italia, Cascina Triulza, Passerella
Expo Fiera, Passerella Expo-Merlata, lOpen Air Theatre, lAlbero della Vita,
e, forse, Padiglione Zero.
Lacciaio è presente nella
totalità delle opere permanenti fuori terra: il 70% è stato realizzato interamente
in carpenteria metallica e nel restante 30% lacciaio da carpenteria metallica è
comunque in abbinamento al cemento armato e al legno.
Maestranze e gru hanno ripreso possesso dell'area,
questa volta per svolgere un compito delicato quasi quanto quello della
costruzione: smantellare tutte le opere temporanee, entro il 30 giugno 2016.
L'80% del costruito a vista delle opere temporanee di Expo è stato realizzato in acciaio.
La
scelta non è stata certo casuale, ma frutto di ben ponderate considerazioni:
consapevoli della necessità di recuperare il materiale e in alcuni casi gli
stessi padiglioni a fine evento, si è deciso di utilizzare un materiale sostenibile,
che rispondesse alla riciclabilità e alla necessità di temporaneità, di rapida
dismissione e di reversibilità delle opere. L'acciaio è infatti un materiale
che si presta in modo eccellente al montaggio, smontaggio e successivo
riutilizzo delle strutture: un percorso per il quale Expo ha offerto il
palcoscenico ideale.
Sostenibilità e riciclo: filo
conduttore del Dismantling
Il piano di smantellamento delle strutture di Expo presenta un
cronoprogramma serrato e vincolante: 1 e 2 novembre riconfigurazione del sito,
dal 3 al 17 novembre trasloco,
demolizione delle strutture fuori terra dal 18 novembre al 31 marzo 2016,
demolizione delle fondazioni rinterri e rimozione impianti dal 1° aprile al 30
maggio. Tutto deve essere svolto nel pieno rispetto dei tempi programmati,
tenendo conto che il 30 giugno 2016 scade il diritto di superficie.
Nella fase di smantellamento, la sostenibilità dei materiali e delle
procedure gioca un ruolo rilevante. Trai i diktat imposti, il divieto di
utilizzare impianti mobili di frantumazione e recupero in sito e aggregati
riciclati per riempimenti. E' invece stato posto l'accento sulla necessità di
ridurre al minimo l'impatto ambientale, recuperando e riciclando i rifiuti,
contenendo le emissioni di polveri, le vibrazioni e l'inquinamento acustico. La
demolizione deve avvenire infatti secondo un criterio selettivo in grado di
garantire la tracciabilità e il recupero della massima quantità possibile di
rifiuti, rigorosamente suddivisi per tipologia. E' perciò necessario procedere
con lo smontaggio preventivo delle componenti riutilizzabili e di tutti i
materiali estranei agli inerti. Le opere realizzate in acciaio sono in grado di
rispettare tutte queste prescrizioni.
Il ruolo dell'acciaio nel
dismantling
L'acciaio
è un materiale sostanzialmente "pulito",
riciclabile al 100%, riutilizzabile, che grazie ad una costruzione
realizzata con montaggio a secco ha un impatto ambientale minimo rispetto ad
altri materiali da costruzione. La stessa sostenibilità si rivela anche nelle
procedure di smantellamento e quindi riguarda l'intero ciclo di vita del materiale. E' questo uno dei motivi che hanno concorso
alla scelta dell'acciaio nella maggior parte dei padiglioni realizzati dai
Paesi stranieri partecipanti: su 52
Paesi il 69% ha realizzato le strutture del proprio padiglione completamente in
acciaio, il 4% in strutture composte acciaio cls, il 6% in acciaio e
altri materiali, il 4% in calcestruzzo prefabbricato e il 17% in legno. Procedendo
allo smantellamento delle strutture in acciaio, inoltre, anche la produzione e
l'immissione di polveri in atmosfera viene praticamente azzerata.
Ricordiamo che lacciaio è il materiale più riciclato nel mondo: vengono riciclate
14 tonnellate al secondo. LItalia è il 1° paese europeo per riciclo di
rottame ferroso con una media di circa 20 milioni di tonnellate annue di
materiale che viene rifuso nelle acciaierie nazionali. Dopo aver esaurito
le proprie funzioni strutturali, il 100% dellacciaio rottamato viene riciclato
(senza perdere alcuna proprietà) e il 99% dei profili (sia piani che lunghi)
viene recuperato in quanto facilmente separabile dagli altri
materiali. Lacciaio dunque contribuisce direttamente alla conservazione
delle risorse naturali.
La second life delle opere in
acciaio
Sul futuro dei padiglioni dismessi
si aprono scenari molto vari. Alcuni Paesi, già in fase di progetto, hanno
individuato con precisione l'uso futuro del padiglione, prevedendone il
rimpatrio. Altri invece hanno preferito donare il proprio a Paesi in
difficoltà, con un uso diverso da quello originale. Altre strutture, per le
quali non è stata prevista una destinazione particolare, verranno smantellate e
l'acciaio verrà interamente recuperato e riutilizzato con finalità diverse. Qualche
esempio concreto:
Il padiglione degli Emirati Arabi, una volta smontato,
verrà rimontato e riutilizzato in occasione della prossima edizione di Expo
2020, a Dubai.
Diverso il destino per New Holland: il padiglione sarà infatti
ricostruito come showroom altamente innovativo, focalizzato intorno ai principi
di riciclo e sostenibilità.
L'Ungheria riutilizzerà il 90%
delledificio, che andrà ad ospitare il Centro Nazionale della Salute e
dellInformazione.
L'Uruguay non ha previsto che il
padiglione potesse essere rimontato in patria. Il manufatto resta
contrattualmente di proprietà dellimpresa costruttrice. In particolare la
struttura metallica sarà ritirata dal costruttore metallico.
Particolare,
infine, il reimpiego previsto per la Svizzera:
le torri saranno infatti recuperate e riutilizzate nelle città svizzere come
serre urbane.
La
maggior parte del materiale della Santa Sede,
una volta dismesso il padiglione, verrà recuperato e verranno riciclati
materiali e componenti, esattamente come per tutti i padiglioni per i quali non
è prevista una nuova destinazione duso.