Protagonista indiscusso della
prima tappa milanese del Roadshow internazionale WOOD. BUILDING THE FUTURE, nei
dieci giorni della manifestazione (21-31 marzo) il legno ha svelato tutte le sue qualità tecniche,
funzionali ed estetiche, ad un pubblico eterogeneo di giornalisti, progettisti,
tecnici e rappresentanti della pubblica amministrazione. Intorno al WOODBOX
sono stati infatti organizzati dibattiti e manifestazioni ad hoc, destinate -
nella forma e nei contenuti - ai
specifici target di riferimento.
Il Convegno a Palazzo dei Giureconsulti
Grande successo ha riscosso, in
particolare, il convegno organizzato il 28 marzo nella prestigiosa cornice del Palazzo dei Giureconsulti, dal titolo
"WOOD - Building the future. Architetture d'avanguardia in legno in
Europa". In primo piano le best practices, a livello europeo, per uno
sviluppo urbano sostenibile, per la riqualificazione delle città e per il
risanamento energetico. Ad un pubblico
attento costituito da oltre 150 architetti, che hanno partecipato attivamente
anche al dibattito finale, sono stati presentati i progetti che rappresentano
oggi il fiore all'occhiello dell'architettura evoluta in legno, dopo un ampio e
articolato intervento introduttivo di Lorena De Agostini, segretario generale
di promo_legno.
La foresta urbana:
unanalisi del patrimonio edilizio ed una proposta per la sua riqualificazione
sostenibile
Un
innovativo concetto di "foresta" inteso, in un'accezione urbana, come
un nuovo spazio sostenibile in cui cominciare a vivere, produrre, sperimentare
e costruire. Ne ha parlato Fabio Maroldi, docente di Teoria e Progetto di Costruzioni
e Strutture al Politecnico di Milano, riportando anche alcuni esempi concreti
di come si possa visivamente riproporre il concetto di foresta in contesti
urbani dominati e oppressi dal cemento: l'artista americano Stephen Glassman
trasforma i cartelloni pubblicitari in disuso in isole verdi, creando una sorta
di aiuole sospese, per modificare lo skyline delle città e renderle anche
esteticamente più assimilabili all'immagine della foresta. Così il verde
entra prepotentemente in ambito urbano,
trasformando, oltre alla fisionomia dell'habitat cittadino, anche la
sensibilità di chi comincia a ragionare in termini di maggior sensibilità delle
metropoli. Una premessa che contribuisce a sensibilizzare l'opinione pubblica e
ad aprire le porte alle nuove frontiere dell'edilizia in legno.
Un'officina dal cuore green:
il Polo Tecnologico di Reggio Emilia
Nell'area industriale delle
ex Reggiane, una fabbrica di aerei che risale al secolo scorso, è stato
recentemente effettuato un intervento di ristrutturazione e conversione di uno
dei fabbricati preesistenti, il Capannone 19. Nella sua versione finale, il
complesso oggi ospita un Polo Tecnologico e istituti di ricerca. La peculiarità
di questo intervento di riqualificazione è l'utilizzo del legno, fondamentale
perché ha permesso di "costruire nel costruito", conservando la
controventatura originale della struttura esterna e andando a creare, all'interno,
nuovi spazi. Ad illustrare i vari dettagli costruttivi è stato proprio Andrea
Oliva, l'architetto che ha seguito l'intero progetto. Lo scheletro in acciaio
della struttura è stato mantenuto ed è stata realizzata una copertura in vetro
che permette il passaggio della luce. La parte centrale rimane aperta perché
concepita come una sorta di "Agorà" che permette di far dialogare le
singole partizioni interne in legno, favorendo la socializzazione di chi vi
lavora quotidianamente. Oltre a permettere una perfetta integrazione tra
passato e futuro, tra le vecchie strutture preesistenti e i nuovi volumi di
architettura evoluta, il legno ha rappresentato la soluzione ideale anche per
razionalizzare e velocizzare i lavori in cantiere. Un intervento che ha
contribuito a fare cultura e a sensibilizzare committenza e utenza sulle
potenzialità offerte dal legno come materiale da costruzione.
RI-costruire, Ri-qualificare,
RI‐sanare con il
legno. Architetture in legno nella città consolidata
Un interessantissimo excursus storico, culturale e
tecnico nel mondo del legno, mixato con il fondamentale ingrediente della
competenza e della sensibilità comunicativa. Questo è stato, in sintesi,
l'intervento di Alberto Alessi, direttore della rivista Materialegno. Dal legno
dell'Arca di Noè e delle capanne preistoriche ai
totem dell'Alaska, dall'uso etimologico del termine
all' utilizzo del legno nell'architettura antica, dai suoi riflessi nella
pittura classica, fino ad arrivare alle soluzioni contemporanee
tecnologicamente evolute e alle più ambiziose sopraelevazioni: un percorso cui
Alessi ha accompagnato con cura i
presenti, non tralasciando di prendere in esame anche i plus di questo
materiale e i preconcetti che ancora troppo spesso gravano su di esso.
WOOD‐Requalifying cities abroad: lesempio di Zurigo
In linea con le direttive della "Società a 2000
watt", divenuta in Svizzera il nuovo Credo sul fronte della sostenibilità
e delle energie rinnovabili, anche Zurigo si è gradualmente adattata al
cambiamento di approccio e di mentalità rispetto al passato. L'utilizzo del
legno come materiale da costruzione rientra nel mix di strategie da adottare
per affrontare con maggior consapevolezza le sfide urbane del futuro. Dallo
Studio burkhalter sumi architekten è stata presentata una carrellata di
progetti di edilizia residenziale e
direzionale, in cui il legno - utilizzato in sopraelevazione in modo talvolta
pionieristico - ha risolto problematiche di ordine estetico e funzionale.
Per
una scuola 10 e lode
Una Case History per l'edilizia scolastica in
Austria
Uno splendido e riuscitissimo esempio di
architettura in legno, vincitore tra l'altro di una lunga serie di premi in
Austria: la Scuola di Altmünster. Lo ha illustrato Markus Thurnher,
dello Studio di Architettura Fink
Thurnher. In questo edificio, che per esigenze di ampliamento dovute ad un
costante incremento del bacino di utenza, ha dovuto essere ridisegnato e
ristrutturato, la scelta è caduta sul legno per garantire una continuità, anche
estetica, con gli edifici circostanti,
realizzati pressoché tutti con questo materiale. L'edificio è interamente
rivestito in legno, anche all'interno, materiale che è stato volutamente
mantenuto grezzo, senza rivestimenti superficiali: un particolare che fa sì
che, illuminato dal sole al tramonto, assuma uno straordinario aspetto
cangiante. Qui tutto è stato concepito all'insegna della sostenibilità: anche
la scelta dei materiali isolanti - cellulosa e lana di pecora - e del
combustibile - a biomassa, proveniente
dalla campagna circostante - sono coerenti con questo orientamento.